Laila Shawa, considerata la "madre dell'arte rivoluzionaria araba", è conosciuta per la sua fusione tra arte e attivismo. Con particolare interesse per temi politici e sociali, la sua arte fa luce su ingiustizie e persecuzioni. Il suo approccio unico e intellettuale ha influenzato il panorama dell'arte contemporanea rivoluzionaria araba.

 

Flag I, 1992 (screenprint on canvas), Shawa, Laila (b.1940)  Private Collection  © Laila Shawa. All Rights Reserved 2023  Bridgeman Images
Flag I, 1992 (screenprint on canvas), Laila Shawa (1940-2022) Private Collection  © Laila Shawa. All Rights Reserved 2023  Bridgeman Images

Shawa e' nata nel 1940, otto anni prima della Nakba palestinese e della fondazione dello Stato di Israele. Suo padre, Rashad al-Shawa, era un attivista e sindaco di Gaza City. Dopo i suoi studi nella Striscia di Gaza, Shawa frequenta l'Istituto d'Arte Leonardo da Vinci al Cairo e successivamente l'Accademia di Belle Arti di Roma e la School of Seeing di Salisburgo.

The Golden City, 1993-94 (acrylic on canvas), Shawa, Laila (b.1940)  Private Collection  © Laila Shawa. All Rights Reserved 2023  Bridgeman Images
The Golden City, 1993-94 (acrylic on canvas), Laila Shawa (1940-2022) Private Collection  © Laila Shawa. All Rights Reserved 2023 Bridgeman Images

Dopo aver completato gli studi, Shawa torna a Gaza per tenere corsi di arti e mestieri nei campi profughi e successivamente tramite il programma educativo dell'UNESCO. Dopo un trasferimento a Beirut, dipinge a tempo pieno per nove anni prima di tornare a Gaza. Con il sostegno del padre e del marito, Shawa a fonda il Centro Culturale Rashad Shawa. Questo centro doveva essere un hub attraverso il quale si potesse stabilire un collegamento culturale con Gaza attraverso mostre e gala. Con l'intensificarsi degli assalti israeliani, tuttavia, è stato bombardato più volte prima di essere aperto.

 

Cosmic Revelations, 1999 (acrylic and gold & silver leaf on canvas), Shawa, Laila (b.1940)  Private Collection  © Laila Shawa. All Rights Reserved 2023  Bridgeman Images
Cosmic Revelations, 1999 (acrylic and gold & silver leaf on canvas), Laila Shawa (1940-2022) Private Collection  © Laila Shawa. All Rights Reserved 2023  Bridgeman Images

Durante un'intervista con il Princeton University Art Museum, Shawa ha commentato: "La mia ispirazione sono le mie esperienze dirette. Di solito è quello che vedo, quello che mi circonda, quindi è contemporaneo. Preferisco fare il presente, ora, con questioni che sono molto rilevanti... la mia opera d'arte è un processo creativo, una miscela di processi intellettuali, osservazioni". Questo illustra il suo processo creativo analitico e profondamente ponderato. Attraverso questo approccio, Shawa ha intrecciato concetti culturali e ideologici per costruire varie forme d'arte.

Gates, c.1970-02 (print), Shawa, Laila (b.1940)  Private Collection  © Laila Shawa. All Rights Reserved 2023  Bridgeman Images
Gates, c.1970-02 (print), Laila Shawa (1940-2022) Private Collection  © Laila Shawa. All Rights Reserved 2023  Bridgeman Images

Prendendo spunto dalle tecniche della pop art, Shawa ha implementato la ripetizione e la serigrafia non tanto per commentare sul consumismo o la cultura di massa, ma per dirigersi vero una direzione più oscura. Questo stile distintivo, che fonde soggetti delicati con una tavolozza di colori audaci, era considerato arte "islamico-pop". 

The Hands of Fatima, 1989 (oil on canvas), Shawa, Laila (b.1940)  Private Collection  © Laila Shawa. All Rights Reserved 2023  Bridgeman Images
The Hands of Fatima, 1989 (oil on canvas), Laila Shawa (1940-2022) Private Collection  © Laila Shawa. All Rights Reserved 2023  Bridgeman Images


Shawa è nota per la sua creazione di Mani di Fatima, un dipinto ad olio e acrilico che raffigura un gruppo di donne con indosso niqāb colorati. L'opera, creata nel 1992, è ampiamente interpretata come un riflesso dello stile dell'arte moderna mediorientale e nordafricana. Tratto da una serie intitolata Women and Magic, attinge al dialogo che circonda l'autogoverno del proprio destino e la nozione di un'autorità misteriosa al di là del controllo personale. L'immagine presenta anche disegni all'henné e il simbolo del malocchio, che rappresenta la convinzione che il danno possa essere causato dall'invidia. Questo dipinto è ricco di elementi socio-politici e forma un commento sulla lotta di affermazione delle donne palestinesi.

Rain Forest, Malaysia, 1990 (acrylic on canvas), Shawa, Laila (b.1940)  Private Collection  © Laila Shawa. All Rights Reserved 2023  Bridgeman Images
Rain Forest, Malaysia, 1990 (acrylic on canvas), Laila Shawa (1940-2022) Private Collection  © Laila Shawa. All Rights Reserved 2023  Bridgeman Images

Nel 1992, si tiene a Londra la prima personale di Shawa al di fuori del Medio Oriente, intitolata Women and Magic. Negli anni successivi, Shawa ottiene riconoscimenti internazionali, a partire dalla sua collaborazione con Mona Hatoum e Balqees Fakhro, e continua a esporre nel Regno Unito, come ad esempio all'AKA Peace Exhibition presso l'ICA. Il suo lavoro viene esposto in numerose collezioni pubbliche e private, tra cui il British Museum.

Desert Bride, 1989-90 (acrylic on canvas), Shawa, Laila (b.1940)  Private Collection  © Laila Shawa. All Rights Reserved 2023  Bridgeman Images
Desert Bride, 1989-90 (acrylic on canvas), Laila Shawa (1940-2022)  Private Collection  © Laila Shawa. All Rights Reserved 2023  Bridgeman Images

Dopo la sua straordinaria vita e carriera, Shawa è tristemente scomparsa nel 2022 all'età di 82 anni. Rimane una delle artiste più affermate della Palestina e il suo lavoro continua a influenzare la scena artistica contemporanea. 

 

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